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Correlazione tra olio di palma e tumori...facciamo chiarezza!

Recentemente i ricercatori hanno dimostrato come un acido grasso presente nell'olio di palma possa favorire la diffusione del cancro, ma quali sono gli alimenti a cui dobbiamo fare attenzione?

L’olio di palma è un ingrediente estremamente diffuso in quanto, oltre a costare poco ed essere stabile nel tempo, non altera i sapori degli alimenti in cui è inserito e ne permette una buona conservazione e di mantenere inalterata la consistenza originale.

Pur essendo di origine vegetale, a differenza del nostro olio di oliva, l'olio di palma è ricco in grassi saturi (noti per favorire rischi cardiovascolari) il cui utilizzo (da linee guida) deve quindi essere fortemente limitato.

Già precedenti studi hanno già dimostrato come l'olio di palma distrugga le cellule pancreatiche produttrici di insulina, predisponendo a diabete di tipo 1 e problematiche cardiovascolari, ma negli ultimi giorni i ricercatori hanno dimostrato (per ora su modello murino) come un componente di questo olio possa favorire la diffusione del cancro, arrivando anche a comprenderne il meccanismo molecolare, il che apre la strada a future opzioni terapeutiche.

In particolare, gli scienziati dell'ICREA di Barcellona sono riusciti a descrivere il meccanismo cui l'acido palmitico, componente principe dell'olio di palma, renda le cellule tumorali dotate di una maggior capacità di formare metastasi, ovvero di diffondersi a partire dal tumore primario ad altri organi.

Lo studio si è svolto in particolare per analizzando i tumori della bocca e della pelle, tra i più aggressivi in quanto altamente metastatici.


Nel dettaglio, somministrando alle cellule alte percentuali di acido palmitico, queste hanno sviluppato una maggiore capacità di metastatizzare, la quale ha l'ulteriore aggravante di lasciare una memoria nelle cellule interessate: queste, infatti, anche se esposte alla sostanza incriminata per brevi periodi di tempo, hanno conservato una grande capacità di metastatizzazione rispetto a quelle non esposte ad acido palmitico.


 

Le cellule tumorali esposte anche se solo per brevi periodi di tempo ad un'alta concentrazione di acido palmitico sviluppano quindi caratteristiche più aggressive, che permangono come una sorta di “memoria” cellulare.

I ricercatori parlano di una vera e propria alterazione permanente, che quindi può creare danni anche se avviene a livello molto precoce: a rischio ci sono infatti anche i bambini, per via della presenza di questa sostanza in tantissimi prodotti della prima colazione, purtroppo di largo uso.


 

Importante notare che la capacità di metastatizzare è stata osservata solo per i prodotti contenti olio di palma e non olio di olive o di semi di lino: le cellule esposte ai componenti di questi due tipi di oli, da noi largamente usati, non spinge la cellula tumorale a creare alcuna rete neurale e di vasi tesa alla diffusione tumorale.



...ma dove si trova l'olio di palma?


  • pani confezionati, morbidi e pan brioche

  • biscotti, brioche, merendine industriali e torte confezionate

  • grissini, crackers, patatine e fette biscottate

  • pasta sfoglia industriale (pasta frolla, sfoglia, brisée, per pizza, pasta fillo)

  • focacce confezionate, salatini, snack e pizze surgelate

  • sughi pronti

  • dado

  • prodotti lievitati

  • cotolette impanate e prodotti surgelati con panatura

  • budini, sia pronti che in polvere

  • creme spalmabili

  • prodotti per l’infanzia e latte per neonati

Tantissimi anche i prodotti non alimentari in cui l’olio di palma è presente e può essere cancerogeno:

  • sapone

  • shampoo

  • creme corpo

  • dentifricio

  • rossetti

  • detersivi.

Come avete potuto vedere, sfortunatamente sono tantissimi i prodotti contenenti olio di palma. E' nostro compito cercare di evitarli e di aumentare al contrario il consumo di olio di oliva, di semi oleosi ed in generale di grassi insaturi, per proteggere la nostra salute e quella dei nostri bambini!


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