Il the verde
- Eva Baldini
- 14 mag 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Un alimento di punta per la promozione della salute mondiale.

Il tè verde è la seconda bevanda al mondo consumata più frequentemente dopo l’acqua.
Possiede numerose attività biologiche: è infatti particolarmente ricco in polifenoli, noti per esercitare importanti effetti nei confronti di patologie croniche come il cancro, il diabete, problematiche neurodegenerative e cardiovascolari.
Il tè verde è costituito da polifenoli in percentuale pari al 36% del suo peso secco, da vitamine, alcaloidi, aminoacidi e minerali. In particolare, tra i polifenoli spiccano le catechine, tra le quali la più rilevante è l’epigallocatechina gallato (EGCG). La caffeina è presente in percentuale molto bassa, circa il 3%, insieme a teobromina e teofillina. Una peculiarità del tè verde è la presenza dell’aminoacido L-teanina, nota per le sue proprietà antistress, ansiolitiche e rilassanti, tanto da essere anche stata studiata per la sua capacità di migliorare le performances cognitive cerebrali. In vari trial clinici è stato osservato che il consumo di catechine contribuisca a ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi, oltre ad avere una rilevante capacità anti-ossidante.
Preparazione del tè verde
Il tè verde deve essere preparato in modo tale da evitare l’ossidazione dei polifenoli contenuti nelle foglie: a differenza del tè nero, infatti, le cui foglie vengono areate e poi fatte fermentare in luoghi umidi, le foglie di tè verde vengono immediatamente seccate al fine di evitare il processo fermentativo, che ne altererebbe il contenuto in antiossidanti.
La preparazione del tè verde è una procedura che sottostà a regole ben precise e che, con poche mosse sbagliate, può annullare molti dei positivi effetti biologici di questa bevanda.
Uno degli errori più comuni nella preparazione è utilizzare acqua bollente, ovvero a 100°C: al fine di una corretta estrazione delle catechine è infatti fondamentale che l’acqua che viene utilizzata sia a circa 80°C, in quanto temperature maggiori sono responsabili della degradazione di queste molecole. Inoltre, i tempi di infusione devono essere ridotti a circa 2-3 minuti, in quanto altrimenti la bevanda assumerà un sapore amaro dovuto all’eccessivo rilascio di tannini. Se presenti in quantità moderata, i tannini sono molecole con azione positiva in quanto facilitano la digestione ed hanno azione calmante sulle mucose gastrointestinali ma, se in quantità eccessiva, possono essere fortemente astringenti, conferendo al tè sapore amaro e poco gradevole.
Una tazza di tè verde apporta in media da 100 a 150 mg di catechine, quindi con 2 o 3 tazze al giorno possiamo garantire un corretto e sufficiente apporto di catechine, ottenendone gli effetti benefici.
Azioni biologiche
Le componenti del tè verde svolgono innumerevoli azioni terapeutiche su diversi distretti corporei, agendo spesso in modo sinergico per la promozione della salute, in particolare:
Azione antitumorale
Gli effetti protettivi nei confronti del cancro sono stati evidenziati da vari studi di popolazione, mostrando come il consumo di 10 tazze di tè verde al giorno costituisca un fattore estremamente protettivo. In particolare, il tè verde è risultato estremamente attivo nell’indurre apoptosi in linee cellulari tumorali (morte cellulare programmata, a cui le cellule tumorali sfuggono, continuando a replicarsi). Un importante ruolo terapeutico è stato evidenziato nei confronti dei tumori della pelle, come attività schermante e fotoprotettiva nei confronti dei raggi ultravioletti, che può tradursi in un effetto protettivo e anti-invecchiamento. Anche nei confronti del tumore all’utero e della cavità orale sono stati pubblicati lavori molto interessanti: l’estratto di tè verde sembra infatti in grado di ridurre la proliferazione delle cellule tumorali.
Induzione dell’autofagia
L'autofagia è il meccanismo catabolico chiave nella degradazione del materiale cellulare non più necessario (anche attivato dalle tanto citate tecniche di digiuno). Tale processo contribuisce al meccanismo anti-invecchiamento ed anti-infiammatorio esercitato dal tè verde.
Azione antinfiammatoria e contro lo stress ossidativo
Ciò trova applicazione a livello della sindrome del colon irritabile e delle MICI (malattie infiammatorie croniche intestinali), per le quali è stato dimostrato che il consumo di polifenoli del tè verde possa migliorare lo stato infiammatorio, riducendo i sintomi legati a tali problematiche.
Azione bruciagrasso e di miglioramento della sensibilità all’insulina
L'incremento della beta-ossidazione degli acidi grassi è risultata maggiore del 17% nel gruppo trattato con estratto di tè verde rispetto al placebo, aprendo la strada all'impiego nelle diete dimagranti, mentre un secondo studio ha mostrato una sensibilità all’insulina maggiore di circa il 13% rispetto al placebo, migliorando anche la tolleranza al glucosio.
Dimagrimento
A livello degli adipociti (cellule di grasso), il tè verde ha dato prova di inibire l'ingresso di glucosio, bloccando così la crescita del tessuto adiposo, oltre all'inibizione della FAS (acido grasso sintasi), enzima coinvolto nella formazione di grasso. Altre caratteristiche importante sono la capacità termogenica (ovvero in grado di sviluppare calore) della EGCG, capace di indurre perdita di peso e diminuzione della massa grassa, e quella di riduzione dello stimolo della fame.
Inibizione del rilascio di istamina
L’alterata regolazione delle cellule produttrici di istamina è collegata all’insorgenza di varie patologie legate all’infiammazione (alcuni tipi di leucemia, l’ulcera gastrica, il morbo di Crohn, e la sindrome del colon irritabile, la trombosi arteriosa), contro le quali trova impiego il the verde.
Azione neuro protettiva
L’EGCG ha anche mostrato di diminuire la pressione arteriosa ed il rischio di ictus: molti studi epidemiologici mostrano infatti una stretta correlazione tra il consumo di tè verde e il minor rischio di mortalità e di sviluppare problematiche cardiovascolari in modo dose-dipendente.
Azione antibatterica ed anticariogena a livello del cavo orale.
La biodisponibilità
La biodisponibilità dei diversi metaboliti del tè verde è da tempo oggetto di studio intensivo: questi raggiungono un picco plasmatico a circa 1.6 h – 2.3 h dall’ingestione, e la concentrazione decresce progressivamente, fino a 8 h dall’ingestione.
L’escrezione urinaria dell' EGCG è estremamente ridotta, il che suggerisce un alto livello di assorbimento, molto maggiore rispetto ad altri polifenoli.
Il tè verde, ed in particolare la EGCG in esso contenuta, costituisce un agente terapeutico efficace ed atossico: proprio la semplicità con cui può essere reperito, i costi contenuti e l’elevata compliance della via di somministrazione lo rendono un alimento che, se consumato con costanza, può essere in grado di migliorare lo stato di salute mondiale.
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